Nella supplica a incidere l’ematoma della sua coscienza, “Che tu sia per me il coltello”
Che tu sia per me il coltello è un romanzo epistolare solo per il tempo della lettura, finché la sua struttura riesce a trarci in inganno. Verso la conclusione comincia a rivelarsi per ciò che realmente è, la storia di un bisogno. Il dialogo spietato di un uomo che parla a se stesso, passando attraverso […]
Senza bordi
Senza bordi da quando ho smesso di innaffiare radici già fradice. Senza bordi nel vuoto d’aria, estranea e stantia dell’altro. Senza bordi nell’infrangersi della certezza sopra il vetro sudicio delle consapevolezze. Impronte e graffi, reduce del fallimento. Fuori dalla favola del tutto passa, perché tutto invece resta. Nella ricerca di un’identità sul fondo di occhi […]
Un cammino lungo 28 anni. L’ergastolo ostativo e il reinserimento nella lettera di Angelo
A scrivere questo contributo sono quattro mani, quelle di Angelo Moscato, detenuto nel reparto di Alta Sicurezza del carcere di Parma, e Luisa Di Bagno, tutor universitaria nel carcere di Rebibbia. Raccontano il raggiungimento di un traguardo, quello della laurea magistrale in Giornalismo e cultura editoriale, connotato dai limiti e dai filtri che il contesto […]
Vivere sottopelle
Mia madre abita qualche centimetro sotto la mia pelle, nelle dimensioni opache della me più inetta e volubile, nel richiamo viscerale a cui mi obbliga il dolore. Nel tenore frammentario degli attimi felici.Mia madre sono io memore e corda di violino, secca come panni al sole, piena delle parole che restano solo per me. È il […]
«Il problema di Meloni non è quanto incarni il maschile, ma i contenuti che porta», con Cristina Cassese
Le ritualità nelle dinamiche di potere sono state oggetto di riflessione nell’intervista a Cristina Cassese. «Giorgia Meloni non è interessata a rivendicare un ruolo per il genere a cui appartiene. La scelta di farsi chiamare “il presidente” (rafforzata anche in Parlamento dai riferimenti sminuenti all’espressione “capa trena”) è un tentativo di ridicolizzare la battaglia femminista […]
Giorgia Meloni, le pratiche discorsive, il potere. Una riflessione con Giulia Paganelli
«Giorgia Meloni non ha mai imparato il viaggio dell’eroina, a lei hanno sempre insegnato il viaggio dell’eroe. Motivo per cui non potrà mai essere un elemento di rottura, ma sarà sempre nel suo interesse essere un elemento di continuità». Dai corpi ribelli, i corpi non conformi, ai modelli di potere, la narrazione del reale e […]
«Nella cultura politica del nostro Paese c’è un irrisolto, un non detto», con Marta Bonafoni
Strette. Una rete di maglie intrecciate. Salde. All’interno di un fiume che altro non è se non divenire di consapevolezze e responsabilità. «Quell’immagine di tante donne intrecciate in maniera orizzontale tra loro, che fanno cordata, che allargano la foto e non stringono verso un unico soggetto, quella io credo sia la postura che dobbiamo mantenere». […]
«Voglio fare della mia vita qualcosa di bello»
Morathi è il gigante buono, è così che ce lo presenta l’educatrice del progetto SAI del comune di Ceccano che media la nostra conversazione. A differenza degli altri racconti, il suo non è spezzato dai sorrisi che cercano di dissimulare imbarazzo. La sofferenza di Morathi ha reso la sua voce e i suoi gesti più […]
Dalla Libia «sono scappato tante volte e sono stato arrestato tante volte»
Si sorride del dolore. Per nascondere la vulnerabilità. Per pudore. Per la soddisfazione di averlo attraversato. Si sorride del dolore. Dakarai sorride con gentile disincanto e lo fa di continuo. Il nome è di fantasia, ma a raccontarci l’essere migranti è un ragazzo ghanese di 27 anni. È ormai in Italia dal 2017, ma il […]
Nel progetto SAI. L’incontro con le operatrici
La storia delle persone migranti finisce dove inizia il pregiudizio, il pressappochismo e la faziosità dell’informazione. Per parlarne, fuori da tutto questo, siamo state ospitate dal progetto SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione), ex Sprar, del comune di Ceccano: l’incontro con le tre operatrici, Fabiola Malizia, Alice D’Annibale e Antonella Spagnoli, apre la serie di storie […]
L’accompagnamento alla morte. «Un morire da vivo», con Antonella Filastro
Quella con Antonella Filastro, psicoterapeuta e direttrice dell’IPUE, Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale “Luigi De Marchi”, è stato incontro, scambio e racconto rispetto all’accompagnamento alla morte. «Il confronto con la finitezza e con la morte, che di solito è un confronto angoscioso e angosciante, di disperazione, può non essere così. Dipende molto da come hai […]
La professione infermieristica in hospice. Intervista a Marino Giona e Federica Vellucci
Tra le figure professionali incontrate nell’Hospice Casa delle Farfalle di Isola Del Liri non poteva certo mancare il personale infermieristico. A rispondere alle nostre domande, Marino Giona e Federica Vellucci, con i quali, oltre agli aspetti tecnici della professione infermieristica in hospice, abbiamo raccontato la centralità della relazione con pazienti e famiglie, indispensabile in un […]
Hospice e cure palliative. Il diritto di vivere la morte in maniera dignitosa
«Si parla tanto del diritto di morire – è trascinante come argomento – ma del diritto di vivere la morte nessuno ne parla, è il diritto di vivere l’ultima fase di vita in maniera dignitosa. Si finisce per confondere le due cose, mentre invece non hanno nulla a che fare l’una con l’altra. Nella bozza […]
«Il tempo in hospice è dedicato e lento». La figura del fisioterapista palliativista con Adele Genchi
Nel corso dell’intervista a Adele Genghi, fisioterapista palliativista dell’Hospice Casa delle Farfalle di Isola Del Liri, sono emersi i tratti essenziali di una professione che ha dovuto ripensare ed estendere i propri margini di intervento. «Il fisioterapista palliativista ha un ruolo diverso dalla figura tradizionale. Esula da quello che è strettamente il ruolo in ambulatorio […]
«Le varie dipendenze derivano anche dalla perdita di autostima», Tiziano Ziroli
Quando si sceglie di raccontare storie, esistenze, frammenti di vita lo si fa principalmente per un motivo: lasciare un segno, una traccia. Un punto che fissi qualcosa che è stato e che dà senso a quello che è in corso. Il racconto è sempre, in qualche modo, la legittimazione di una storia, il riconoscimento che […]