Oggi la concezione dell’Unione Europea assume un significato indefinito, spesso non pienamente compreso dalle generazioni attuali: d’altro canto è opportuno ricordare che è una realtà essenziale e indispensabile per garantire democrazia e libertà a ogni cittadino.
David Sassoli, presidente del Parlamento europeo dal 2019 al 2022, è stata una delle figure più influenti del XXI secolo per il processo di unificazione e integrazione europea. Con la sua azione, ha messo in campo una serie di strumenti al fine di fronteggiare e superare le sfide che il mondo contemporaneo ci pone: la sfida climatica, il fenomeno migratorio e il diritto d’asilo, la lotta alla povertà e alle disuguaglianze, il divario di genere, i diritti delle donne e dei bambini.
Senza l’Unione Europea vengono a mancare i diritti fondamentali, la libertà e la democrazia: è compito di tutti noi continuare a portare avanti il suo progetto, colmo di speranza e solidarietà per il prossimo, in modo che l’Europa possa procedere il suo cammino per un futuro sempre più luminoso e splendente.
Quest’opera, curata dal giornalista Claudio Sarno (con una prefazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella) e pubblicata da Feltrinelli nel gennaio del 2023 a quasi un anno dalla sua scomparsa, presenta una serie di discorsi e interventi di Sassoli, dal momento del suo insediamento alla presidenza del Parlamento europeo fino all’ultimo messaggio di auguri di Natale nel dicembre 2021, divisi in tre parti: nella prima parte ci sono 14 interventi in occasione di importanti eventi pubblici, molti dei quali in Italia; nella seconda sono presenti 22 discorsi nelle sedi delle istituzioni europee e nei Paesi membri; infine, nell’ultima parte si trovano 18 interventi di apertura delle riunioni del Consiglio europeo.
L’Europa, sin dalla sua nascita, non ha mai conosciuto un periodo di pace così lungo: ciò è avvenuto grazie all’opera e al lavoro dei padri fondatori dell’Unione Europea, in particolare agli autori del Manifesto di Ventotene, a cui Sassoli fa spesso riferimento nei discorsi pronunciati durante il suo mandato. Per continuare nello sviluppo di quest’idea di Europa è necessario affrontare, tra le altre cose, la minaccia del sovranismo e del populismo: questi fenomeni, collegati tra loro, instaurano nell’animo dei cittadini europei il sentimento della paura e spesso identificano nella persona del migrante un nemico in grado di rappresentare una minaccia per la cultura e l’identità della società.
Durante la sua presidenza, David Sassoli ha affrontato una sfida sanitaria mai avvenuta nella storia dell’Unione: la crisi pandemica. Inizialmente colto alla sprovvista, come ogni istituzione europea, successivamente ha saputo mettere in atto alcuni strumenti in grado di venire incontro alle esigenze dei cittadini nei settori economico-sociali e sanitari. Tra tali strumenti rientra il Next Generation Ue, dal valore di 750 miliardi di euro, approvato nel luglio 2020.
Nel suo discorso di insediamento alla presidenza del Parlamento europeo il 3 luglio 2019, David Sassoli ricorda come la storia dell’Unione Europea sia nata dalle ceneri della Seconda guerra mondiale, sottolineando come essa non sia stata un incidente della storia ma un qualcosa di voluto sia dai padri fondatori dell’UE sia da una parte della Resistenza europea:
«Dobbiamo avere la forza di rilanciare il nostro processo di integrazione, cambiando la nostra Unione per renderla capace di rispondere in modo più forte alle esigenze dei nostri cittadini e per dare risposte vere alle loro preoccupazioni, al loro sempre più diffuso senso di smarrimento. La difesa e la promozione dei nostri valori fondanti di libertà, dignità e solidarietà deve essere perseguita ogni giorno dentro e fuori l’Unione europea. […] L’Unione europea non è un incidente della storia. Io sono figlio di uomo che a vent’anni ha combattuto contro altri europei e di una mamma che, anche lei ventenne, ha lasciato la propria casa e ha trovato rifugio presso altre famiglie. […] Ma diremmo che la nostra storia è scritta sul dolore, sul sangue dei giovani britannici sterminati sulle spiagge della Normandia, sul desiderio di libertà di Sophie e Hans Scholl, sull’ansia di giustizia degli eroi del ghetto di Varsavia, sulle Primavere represse con i carri armati nei nostri Paesi dell’Est, sul desiderio di fraternità che ritroviamo ogniqualvolta la coscienza morale impone di non rinunciare alla propria umanità e l’obbedienza non può considerarsi virtù. Non siamo un incidente della storia, ma i figli e i nipoti di coloro che sono riusciti a trovare l’antidoto a quella degenerazione nazionalista che ha avvelenato la nostra storia».
Scomparso l’11 gennaio 2022 dopo una lunga malattia, pochi giorni prima della morte David Sassoli ci lascia due messaggi indispensabili, veri e propri testamenti politici, utili per comprendere la direzione sulla quale continuare a costruire il “suo” progetto di unificazione ed integrazione europea. Il 16 dicembre 2021 lascia tre proposte alle generazioni future: l’Europa del futuro, per cui Sassoli ha dedicato l’intera vita, dovrà essere in grado di innovare, di proteggere e dovrà essere un faro ed un modello di democrazia.
Infine, nel suo ultimo discorso pubblico, il 24 dicembre 2021, ormai molto malato e debilitato conscio della sua tragica situazione di salute, Sassoli ci parla nuovamente del valore della speranza, pietra miliare su cui basare il futuro europeo:
«E la speranza siamo noi quando non chiudiamo gli occhi davanti a chi ha bisogno, quando non alziamo muri confini, quando combattiamo contro tutte le ingiustizie».